Marco Grandi

08 aprile 2014

Sul primo giorno del nostro viaggio non credo che ci siano molte cose da dire; traversata lunghissima, ma soprattutto faticosa. L’hotel è molto carino e confortevole e i tedeschi a prima impressione sono cordiali, ma non si sbilanciano più di tanto nelle emozioni. Camere molto pulite e ordinate, letti comodi, ma coperte corte. L’unico problema è che non abbiamo market (per acqua, cibo e altre schifezze varie) vicino. Cena abbastanza buona. ..i wurstel nella minestra fanno un po’ onco, poi per il resto tutto bene.

09 aprile 2014

Alla mattina del secondo giorno siamo partiti per il campo. Risparmio la trafila e arrivo subito all’entrata del campo. La audio guida ha reso abbastanza bene, descrizioni e citazioni molto chiare. Il campo beh è come tutti lo descrivono, pieno di sentimento e compassione, di ricordi e di dolore. Il museo rende meglio dello stesso campo. La vista delle baracche non è stata sconvolgente perché essendo state ricostruite, per quello che pensavamo fosse realmente, viste così apparivano più che vivibili. Certo non posso rendermi conto delle condizioni in cui vivevano i deportati, che proiettati in quel luogo davano più un senso di verità alle storie che ci raccontano.I monumenti delle varie etnie religiose sono molto significativi, ma soprattutto aumentano il pensiero di dolore, non so forse è per la loro imponenza.

Forni crematori e camera a gas non hanno suscitato grandi pensieri come quelli provocati dalla vista dell’immensa vastità del campo. 


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