“Ernesto Che Guevara e Papa Francesco, dalla paura alla speranza”, è questo il titolo dell’ iniziativa che si è svolta Giovedì 26 Marzo alle ore 17.30 a Palazzo Appiani, organizzata da Arci Piombino Elba e Circolo Interculturale “Samarcanda” in collaborazione con Rete Radiè Resch Venturina e la Cooperativa Cuore, che ha visto come protagonista Aleida Guevara, medico pediatrica allergologa presso l’ospedale Soler di Avana ma anche medico volontario in Angola, Ecuador e Nicaragua.  L’iniziativa si è svolta sotto forma di intervista, con delle domande che la giornalista Maria Antonietta Schiavina ha rivolto all’ospite,venuta a Piombino per portare la sua testimonianza e il suo enorme bagaglio di esperienze ; tra gli altri sono intervenuti Ado Grilli, consigliere di Arci comitato territoriale, che ha aperto l’incontro, e l’Assessore alla cultura del Comune di Piombino Paola Pellegrini.

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, Aleida non ha impostato il suo intervento all’ombra del Che, anzi, ha preferito parlare poco del padre, riassumendo il suo pensiero su di lui in una frase, più significativa di mille parole: “Mio padre è stato l’unico vero grande comunista che io abbia mai conosciuto: non rispettava nessuna gerarchia, ma rispettava il suo popolo, è quello per cui ha vissuto e quello per cui è morto”. Successivamente l’attenzione si è soffermata sulla recente decisione da parte di Barack Obama e di Raoul Castro di riallacciare i rapporti diplomatici tra i due Stati e sul ruolo di mediazione, rivelatosi fondamentale, di Papa Francesco; Aleida ha espresso la sua stima nei suoi confronti, ma ha ribadito inoltre che è necessario fare ancora di più, vi è bisogno di gesti concreti, affinchè la situazione possa davvero migliorare.

E’ interessante sottolineare la risposta di Aleida alla domanda della Schiavina riguardo a cosa potremmo fare tutti noi, cittadini comuni, nel nostro piccolo, per far si che le cose possano cambiare: “Non c’è una ricetta precisa” ,dice, “ma vi sono ingredienti fondamentali: il rispetto dell’altro al primo posto, non giudicare mai le realtà diverse dalla nostra, ma utilizzarle come via per un arricchimento personale,  è importante imparare dai popoli che pur avendo meno di noi sono più felici. Altra cosa fondamentale è la solidarietà, unico modo per avere forza come popolo”.  Il timore di Aleida è che si stiano perdendo dei diritti che abbiamo acquisito storicamente: questo è inaccettabile, ed è nostro dovere reagire e lottare affinchè ciò non accada.

Alla fine del pomeriggio vi sono stati anche alcuni interventi dal pubblico, come quello dell’Associazione Italia – Cuba, che Aleida ha ringraziato più volte per l’aiuto che ha prestato nel corso degli anni al suo popolo: l ‘Associazione infatti è nata nel 1961 per solidarietà alla rivoluzione cubana, da allora il suo obiettivo è quello di promuovere l’amicizia tra il popolo italiano e quello cubano attraverso una sempre più profonda conoscenza reciproca. L’incontro si è concluso con il toccante contributo di Giuliana Mettini, la quale ha intonato un canto arabo dedicandolo a tutti quegli ideali che sono stati esaltati durante il pomeriggio.

Il ritratto che si è delineato di Aleida Guevara è quello di una donna forte, che non ha paura di esprimere le sue idee, anzi, lo fa con coraggio e caparbietà, lottando con tenacia per gli ideali in cui crede.

 

S.C.


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.